VILLASTELLONE

(foto @ Comune di Villastellone)

CENNI STORICI

La nascita di Villastellone risale ai primi anni del 1200, allorché con atto redatto in Chieri il 13 dicembre 1203, se ne sanciva il passaggio dall’ordine dei Cavalieri del Tempio (o Templari) al Comune di Chieri. Il territorio, era un’ampia area che va da Santena a Borgo Cornalese, alla Gorra fino a Carignano. Questo nuovo possedimento serviva al Comune di Chieri per creare una testa di ponte contro il marchesato di Saluzzo e di Provana. Con l’atto, il Comune acquista anche una casa denominata S. Martino in una zona situata tra il Rio Stellone, il Po Morto e il fiume Banna chiamata Campo di Costa, assieme alla casa e alle terre, ne acquista anche i diritti sulle acque e sulla pesca. In questa zona il Comune di Chieri si impegna a costruire una fortezza e a difenderla.

Il villaggio si popolò di gente proveniente dai paesi limitrofi e a questi è concessa una casa e un appezzamento di terra che si impegnano a coltivare, oltre ad altre franchigie ed esenzioni. Il nuovo paese ha come primo nome quello di Villanova di San Martino dello Stellone perché situato vicino alla chiesa che i Templari avevano dedicato al Santo.Il contratto però poneva delle difficili condizioni, quindi dalla sua stipulazione alla reale fondazione della nuova villa passarono circa quarantadue anni, fino a quando l’Imperatore Federico II risolse la questione fra i Templari e il Comune di Chieri, confermando l’atto di vendita. Furono così tracciati i confini del nuovo feudo, scavando fosse per l’innalzamento delle mura e a poco a poco nacque così il villaggio di San Martino di Stellone. Negli anni a seguire San Martino di Stellone, con alterne vicissitudini, segue il destino e le imprese di Chieri, la quale, dopo una disputa con Asti, dovendo concludere la pace, cede metà del villaggio. Il dominio astigiano dura tredici anni, dopo di che il paese ritorna in mano a Chieri, che nel frattempo, vistasi minacciata dal Monferrato, da Saluzzo e dagli Acaya, aveva offerto la propria sudditanza ai Savoia. Intanto il paese cambia nome: abbandona il riferimento a San Martino per assumere quello definitivo di Villa Stellonis in seguito Villastellone. Nel XIV secolo altre traversie incombono su Villastellone: carestie, pestilenze, continue scorribande di Capitani di Ventura e guerre di congiura, fino al terribile e furioso incendio del 1325 che la distrusse interamente. Il paese si trovò nuovamente spopolato tanto che Chieri decise nuovamente di incentivare l’arrivo di gente, assegnando loro delle terre e il diritto d’esenzione dai carichi fiscali. Risposero all’invito, ottanta famiglie provenienti dalla Val Chisone e da Pragelato. L’impegno di Chieri fu subito quello di erigere delle fortificazioni e di provvedere alla loro difesa. Ben presto, il Comune di Chieri, si rese conto di quanto questo impegno fosse gravoso per la sua economia e così chiese al Conte di Savoia e al Principe d’Acaya, il permesso di cedere Villastellone in feudo al patrizio chierese Franceschino Della Villa (1396) e ai suoi discendenti per linea maschile. Nel contratto d’acquisto il Della Villa ottenne l’esenzione dei tributi e di provvedere militi all’esercito comunale, per dieci anni. Dalla data d’acquisto, da parte del patrizio, Villastellone diventa stabilmente feudo della famiglia e dei suoi membri. Dei Della Villa si hanno le prime notizie dall’ultimo quarto del secolo XIV e si riferiscono al padre di Franceschino, Tommaso, e a due suoi fratelli. Si presume che l’attività svolta da Tommaso Villa fosse di banchiere in alcuni paesi europei. Fu grazie a Franceschino che la casata conobbe le massime fortune. Dopo l’acquisto di Villastellone, egli compra e ottiene l’investitura di Bardassano, Canova e Tondonito sulle colline torinesi (1408-1416); diviene inoltre consigliere di Ludovico di Savoia Principe d’Acaya e annovera la sua famiglia fra le più illustri del chierese. Nei secoli la famiglia si lega con le migliori famiglie astigiane e chieresi come gli Asinari, gli Incisa, i Bensi, i Solaro, ecc. I maschi della famiglia privilegiavano la carriera militare, questo lo dimostra la presenza sull’albero genealogico dei Della Villa, di numerosi colonnelli, due generali, due Cavalieri dell’ordine di Malta (sec. XVI) e due discendenti, Gabriele e Filiberto, Cavalieri Gerosolimitani. La famiglia Della Villa si estinse allorché morì l’ultimo Marchese, Carlo, il 22 settembre 1866 a Villastellone senza discendenza. Divenuti feudatari di Villastellone, i Della Villa, fecero erigere un castello che fu dato in concessione ad un castellano con il compito di rappresentarli e di gestire i loro diritti di feudatari. Nel 1690 il castello è irreparabilmente danneggiato da un incendio e solamente nel 1735 per ordine del Conte Ercole Della Villa, al suo posto e nello stesso luogo viene edificata una villa signorile. Per realizzare quest’opera viene affidato l’incarico del progetto all’architetto Filippo Juvarra. Nel ‘900 la villa viene rimodernata e ampliata per volere dei Conti Morra di Lavriano, che affidano l’incarico all’architetto John Vallace. Quella dei Morra di Lavriano è un’antica famiglia piemontese originaria di Pancalieri che s’imparenta con i Della Villa per mezzo del matrimonio che la sorella di Carlo Della Villa, Clara Maria, contrasse nel 1858 con il conte Carlo Morra di Lavriano, capitano di cavalleria e poi d’artiglieria. Dal loro matrimonio discendono gli attuali proprietari del castello. Nei secoli XV e XVI, la storia di Villastellone segue quella degli altri paesi piemontesi con alternanza di periodi floridi ad altri meno costellati di carestie, guerre, pestilenze, che in quei periodi esplodevano frequentemente soprattutto in virtù della scarsa igiene e povertà alla quale erano sottoposte le popolazioni. Nel 1630 scoppia e dilaga in tutta l’Italia settentrionale, una furiosa pestilenza ed anche Villastellone paga il suo tributo, vedendo decimata la propria popolazione. Agli inizi dell”800 Napoleone Bonaparte con la vittoria riportata nella battaglia di Marengo, conquista il Piemonte occupando, assieme ad altre località, anche Villastellone. Con la nomina di Napoleone a primo console, cominciò per il Piemonte un periodo di grande progresso, a Villastellone si svilupparono la produzione del baco da seta, con la conseguente nascita di fabbriche per la lavorazione dei bozzoli e la coltura della patata che fu ed è da allora una coltura di prim’ordine. Nella storia più recente, troviamo i cittadini di Villastellone impegnati nella lotta al Nazifascismo con molti di loro in prima linea come partigiani; molti sono stati gli episodi che hanno tenuto il paese al centro di azioni di guerra provocando molti lutti anche fra la popolazione civile. Oggi è un pacifico paese alle porte di Torino, con la sua economia basata prevalentemente sull’agricoltura anche se annovera nella sua cintura varie industrie e un tessuto composto dal terziario avanzato.

  • Sagra della Patata

Villastellone
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PRODOTTI TIPICI

Patata di Villastellone

TERZO PARADISO – VILLASTELLONE

A sinistra sono rappresentati i simboli del paese di Villastellone, la rana e le patate; a destra la ruota del mulino di Borgo Cornalese; al centro due strutture architettoniche rappresentative del paese: sopra, villa de Maistre a Borgo Cornalese, sotto villa Morra.

ARTISTI

Magali de Maistre

“Sono cresciuta in campagna, vicino a Torino, e qui ho potuto alimentare la mia passione per la natura e gli animali. L’estro creativo è di famiglia, fa parte del mio DNA e dacché ho memoria, amo disegnare. Con la matita in mano mi sento felice, a mio agio. Durante gli anni di Liceo artistico ho scoperto il disegno realistico: la meticolosa attenzione per il dettaglio, la cura del particolare, l’aderenza alla realtà, la grafite, le matite colorate per creare la morbidezza delle ombre.

Magali de Maistre, 1989, diplomata al Liceo Artistico nel 2007, ha conseguito il diploma accademico con lode nel 2011. Nel maggio 2008 la Galleria Dantesca di Torino ha ospitato la sua prima mostra personale. Tra il 2008 e il 2009 ha realizzato per Blu edizioni le illustrazioni e la copertina dei libri “Vita da cani” e “Matto per gli insetti”. È autrice di disegni per il calendario del 2009 della banca BCC di Cherasco e del calendario del 2011, 2012 e 2013 per il comune di Cherasco. Nel 2014 e 2015 ha partecipato alla mostra di Artigianato e Palazzo a Firenze nel mese di maggio. Ha collaborato come illustratrice ad alcuni numeri della rivista Piemonte Parchi e dal 2009 al 2017 ha illustrato su Gardenia la rubrica mensile. Dal 2018 illustra sulla rivista Voi…Noi…Bimby della Vorwerk. Ha esposto disegni naturalistici e ritratti al catello di Roncade (provincia di Treviso), e al castello di Thiene (provincia di Vicenza). Predilige le tecniche della grafite e delle matite colorate, che permettono di sbizzarrirsi nelle sfumature e insieme di coltivare la precisione del segno. A matita esegue, anche su commissione, ritratti di persone e di animali.

www.magalidemaistre.it

CONTATTI

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Via Cossolo E., 32, 10029 Villastellone (TO)

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