ARIGNANO
(foto @ Marco Saracco – Comune di Arignano)
CENNI STORICI
Un’ottima fonte di notizie su Arignano è rappresentata dal volume dedicato a questo comune da Enrico Bassignana, una storia e un ritratto del paese fatto attraverso la sua gente.
L’origine di Arignano non è nota con certezza, ma si suppone che fosse presente un insediamento già in epoca romana, poiché si trovano tracce di centuriazione, la tecnica di misurazione degli appezzamenti usata dai Romani. La prima testimonianza scritta dell’esistenza di Arignano è un documento ufficiale dell’imperatore Ottone III, che risale probabilmente a prima dell’anno mille, ma anno cruciale della storia arignanese è il 1407, quando i conti di Savoia concedono a Luigi Costa di Albussano il possesso del castello e la giurisdizione sul territorio; i Costa furono protagonisti di una lunga fase della storia di Arignano, fino al 1690.
La storia di Arignano nei secoli a seguire non fece registrare eventi di rilievo e questo piccolo borgo visse poi le vicende delle due guerre e dell’epoca fascista con le modalità che accomunarono la popolazione di grandi e piccoli centri.
Dal secondo dopoguerra in poi la vita di Arignano si è concentrata sul progresso, alla ricerca di migliori condizioni di vita per i singoli e la comunità: miglioramento dei sevizi primari, riqualificazione urbanistica, nascita di attività commerciali e artigianali.
Gli edifici di interesse, oltre alla chiesa parrocchiale, sono gli edifici medievali della Rocca, il castello rinascimentale Quattro Torri, da tempo restaurato e abitato, nonché sede di una Guest House, e l’ottocentesca Villa Bianca, ultima prestigiosa dimora arignanese dei Costa
Arignano vive poi un momento epocale dal 2020 quando, grazie a Luca Veronelli e alla moglie Elsa Panini e ad un accurato e rispettoso intervento di recupero, la Rocca rivive dopo 750 anni di completo abbandono. Oggi la Rocca è sede di una locanda e di un ristorante.
Infine, piccolo gioiello naturalistico del territorio di Arignano è il lago omonimo, protagonista di vicende affascinanti quanto controverse e oggi inserito nel progetto Riserva MAB Collina Po, un prezioso habitat ricco di biodiversità da proteggere.
Alla fine dell’Ottocento le cronache locali parlavano di una linea ferroviaria Torino – Piovà – Casale che doveva passare per Arignano, che il comune avrebbe finanziato con uno stanziamento di 25 mila lire. Il progetto fu poi sostituito da quello del pullman a vapore, che non decollò mai; si tornò a parlare di treno nel 1911, ma senza che nulla si concretizzasse, dal momento che ormai aveva preso piede la diffusione dell’automobile.
Rivista Picchioverde n. 8 del 2021
Rivista Picchioverde n.0 del 2016, n. 11 del 2024
- Torta ed pum d’la festa d’Arignan – Ultima domenica di settembre
- Festa del Grano
TERZO PARADISO – ARIGNANO
Nel primo anello, a sinistra, sono rappresentati i ‘pum d’Argnan’ un’antica varietà di meline rosse molto profumate, usate come base della locale torta di mele già nel secolo scorso; la tradizione oggi continua nelle ‘frittelle di mele’ che vengono servite calde nelle sagre del nostro territorio. L’anello a destra è dedicato all’antico Mulino situato a bordo lago, simbolo dell’opera umana e di come l’uomo ha messo a proprio servizio le risorse naturali. L’anello centrale l’ho dedicato alla Rocca di Arignano, l’antico castello difensivo nato appunto sulla roccia più alta del paese, una struttura pressoché intatta e da qualche anno valorizzata come struttura ricettiva dai nuovi proprietari.
ARTISTI
Carola Chinaglia
Torinese, arignanese d’adozione, educatrice, formatrice, scopre durante il lockdown l’uso meraviglioso e terapeutico degli Acquerelli e produce una piccola collezione visibile su Instagram alla pagina carola_la_babajaga.