MONTALDO TORINESE
(foto @ Comune di Montaldo Torinese)
CENNI STORICI
La più antica citazione del comune si ha in un diploma del Barbarossa e risale al 1159, dove Curtem de monte alto viene assegnata in feudo alla Chiesa di Torino. L’anno 1394 vide l’intervento di Facino Cane, un capitano di ventura, che si impadronì del paese dopo pesanti saccheggi. A tale evento seguirono molti anni di lotte interne.
Nel paese, in cima alla collina, domina il castello di origini antiche, che ha subito molte trasformazioni nel corso degli anni. La prima menzione del castello è del 1187 in un documento nel quale il vescovo di Torino investiva di prerogative alcuni signori locali, a condizione che questi circondassero di mura almeno la metà del castello. Questo è un atto molto importante, in quanto costituisce un vero e proprio Statuto comunale, dove in breve sono definite norme di diritto civile, militare e penale.
Dopo molti anni di abbandono ed incuria, l’imponente edificio ospita attualmente un hotel di lusso.
La parrocchia dei Santi Vittore e Corona, che sorge più in basso rispetto al castello, è una costruzione risalente al Settecento (venne costruita tra il 1723 e il 1724): l’edificio è a navata unica con l’abside semicircolare ed è dotato, sulla sinistra, di campanile.
Intorno all’antica parrocchiale è sorto un cimitero e la chiesa è stata trasformata in cappella cimiteriale.
il Castello, fondato presumibilmente tra il 1011 ed il 1038 ad opera di Landolfo Vescovo di Torino, viene completato nel 1080 circa per mano dei successori Pietro Guidone e Cuniberto.
L’assetto, in epoca Medievale, risulta costituito da due maniche ad “L” al quale vengono annesse le prime mura di difesa e l’impianto delle torri.
Nel XVIII secolo Carlo Emanuele Ferrero interviene significativamente trasformando il Castello in sontuosa Villa destinata a sua residenza principale; a questo intervento si deve l’aspetto prevalente dell’attuale Castello. Nel XIX secolo Il Castello viene ceduto ai Gesuiti che apportano le ultime modifiche all’edificio portandolo pressoché all’attuale consistenza e I Padri Barnabiti del Real Collegio Carlo Alberto di Moncalieri, utilizzatori dell’immobile dal 1861, vendettero il Castello, nel 1987, alla Società Castello di Montaldo.
- Ad accogliere chi arriva a Montaldo è un monumento all’agricoltura, in cui sono rappresentati un aratro e un cavallo, che ricorda l’arrivo degli immigrati dal Polesine, che nelle colline del Chierese lavoravano come mezzadri dopo aver dovuto lasciare la loro terra a causa della disastrosa alluvione del 1951.
- Montaldo è un paese legato all’epoca napoleonica, perché nell’archivio comunale è conservata una copia del Codice Penale napoleonico e il recupero del Pozzo di Napoleone ha fatto conoscere il paese anche all’estero. La storia racconta che, prima della battaglia di Marengo, l’allora Primo Console Napoleone Bonaparte si fermò con le sue truppe in un pianoro nei pressi di Montaldo. La leggenda aggiunge che l’acqua del pozzo fatto scavare da Napoleone per dissetare le truppe fece guarire dalla polmonite alcuni suoi ufficiali gravemente malati.
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