ARAMENGO

Aramengo è un comune in provincia di Asti, con 578 abitanti. È situato in una zona collinare del Monferrato, al confine con la provincia di Torino, ad un’altitudine tra i 300 e i 400 metri sul livello del mare.

CENNI STORICI

Le vicende del luogo sono collegate nel tempo alla famiglia Radicati, signori feudali di un territorio molto vasto comprendente numerosi comuni limitrofi.
L’alta sovranità, oltre ad una porzione di dominio feudale, spettò prima ai marchesi del Monferrato intorno al 1429 e successivamente ai duchi di Savoia. Tuttavia i Radicati cedettero progressivamente delle quote di dominio feudale a diversi signori tra i quali i Curtet di Grosso, i Biglione di Pogliano, i Borda di Piobesi e altri ancora fino a giungere ai Balbiano di Aramengo, proprietari di diversi immobili nel comune anche ai giorni nostri. Aramengo fu anche feudo del conte Francesco Morelli (1761–1841).

Tra i luoghi di interesse nel comune di Aramengo, una delle eccellenze da segnalare è la chiesa romanica campestre di San Giorgio, in Borgata Masio, che sorge su un piccolo colle ed è raggiungibile da Strada Comunale San Giorgio, che si dirama dalla Strada Provinciale 458 Asti-Chivasso. La chiesa trova un primo riscontro nell’archivio locale nell’anno 1357, con funzione parrocchiale, successivamente dismessa e ridotta a chiesa cimiteriale; appare ben conservata grazie ad importanti interventi di restauro. La facciata con frontone curvilineo è di fattura seicentesca, mentre l’abside è la parte che maggiormente conserva l’aspetto originale dell’edificio. All’interno le tele che raffigurano San Giorgio che uccide il drago ne attestano la titolatura al santo martire. La chiesa è stata recentemente restaurata ed è inserita nel progetto escursionistico della “Rete Romanica di Collina” che, grazie ai volontari, ne permettono la visita nella prima domenica del mese, da aprile a ottobre.
Altro punto di interesse è la Piazza del Municipio, che offre un punto di osservazione privilegiato sull’abitato e il paesaggio circostante.
Da segnalare inoltre la chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate, in stile tardo barocco, costruita tra il 1770 e il 1791 e collegata ad un grande campanile di ampie dimensioni; è la chiesa che domina il profilo del panorama dell’abitato di Aramengo. L’ambiente è dominato dalla mole dell’altare maggiore, ricco di antichi marmi provenienti dalla distrutta Certosa di Valmanera in Asti. In alto il catino absidale presenta “L’Incoronazione di Maria Vergine” e negli spicchi tra le finestre, sono rappresentati i quattro Evangelisti. L’importante programma pittorico che interessa tutto l’edificio, è opera di Giacomo e Enrico Canova, attivi qui tra il 1886 e il 1888.
Sull’altare maggiore è visibile la preziosa tela, attribuita a Charles Dauphin, “Le Tentazioni di San Antonio Abate”, attribuita alla seconda metà del 1600. Vi sono anche dei pregevoli dipinti di Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo.
Aramengo vanta inoltre la presenza del laboratorio di restauro fondato e gestito dalla famiglia Nicola, che racconta una lunga storia di passione per il restauro. Oggi Nicola Restauri è un laboratorio di eccellenza e conta su una biblioteca interna con oltre 20.000 volumi ed un archivio fotografico completo, che documenta oltre sessant’anni di lavoro in continua evoluzione.

Il nome del paese è di origine longobarda, come dimostra la terminazione -engo, presente in molti toponimi della zona, tra cui la frazione Gonengo di Aramengo.
Non ha fondamento l’assonanza “a raméngo” o “remengo” (forma dialettale veneta per l’italiano ramingo, l’uccello implume che saltella di ramo in ramo in cerca di nido), che ha dato luogo all’espressione: “andare remengo” nel senso di andare in rovina o alla malora. Cesare Pavese la usa per indicare chi va girovagando senza meta precisa.
Altre fonti lo legano invece proprio al comune astigiano, che nel medioevo, essendo il «comune più periferico del ducato», venne prescelto quale luogo di confino per i «condannati per reati relativi al patrimonio …».
Un luogo di interesse è la Panchina Gigante “Bonardina” in frazione Marmorito Sata Maria, tra le vigne di Bonarda, installazione artistica che rientra nell’iniziativa “Big Bench Community Project” con il numero 90. La Fondazione BBCP è un’iniziativa no profit promossa dal designer americano Chris Bangle insieme alla moglie, che mediante l’installazione dell’oggetto fuori scala contribuisce a sostenere le comunità locali, il turismo e le eccellenze artigiane dei paesi in cui vengono posizionate.
Nelle aziende agricole è diffuso l’allevamento dei bovini di razza piemontese. Altri prodotti tipici sono i salumi, il miele e il rinomato tartufo bianco.
La produzione vinicola vede in particolare la produzione di vini tipici della zona, tra i quali Barbera, Freisa e Cortese.

  • Festa patronale di Sant’Anna – 26 luglio
  • Festa di San Rocco (frazione Marmorito di Aramengo) – 16 agosto

Aramengo
Itinerari ciclopedonali di Pistaaa: La Blue Way Piemontese

PRODOTTI TIPICI

TERZO PARADISO - ARAMENGO

Al centro del Terzo Paradiso il Volto di Madre Natura, guarda con serenità, un simbolico passaggio in bicicletta dell'Uomo, il primo paradiso raffigura il Sole che rappresenta la Luce, il Calore e l'Energia, il cerchio a destra è la Luna che con le sue Fasi permette di coltivare la terra nel modo giusto per ottenere i prodotti tipici del Territorio. La bicicletta è un mezzo che asseconda questo passaggio dell'Uomo, rispettando gli equilibri naturali.

ARTISTI

GIORGIO FRANCO

Sono nato e vivo ad Aramengo (AT). Ho fatto diversi lavori: in officina meccanica, geometra, imbianchino decoratore, in autoselleria, commesso in un negozio di carta e decorazioni per la casa, titolare laboratorio costumi teatrali, scenografie, vetrine, comparsa in TV, spettacoli teatrali, danzatore, attore, operaio in fabbrica, artigiano, commesso in negozio abbigliamento, fiorista, giardiniere, decoratore ambienti, addetto alle sciovie, allestimenti mostre ed esposizioni, lavori creativi con ragazzi nelle scuole, anche portatori di handicap, addetto alle aree verdi, organizzazione eventi, addetto alla logistica in fabbrica, floral designer, pittore, scultore, scrivo ma non sono scrittore...e tanti altri, più o meno significativi.

Il mio percorso artistico è iniziato disegnando, facendo fiori di carta e costumi per carnevale: avevo 15 anni, ma è il vissuto trascorso da quando sono nato, che era già " artistico". Per come ho vissuto, e per come vedevo le cose in generale. Fare mostre e continuare a creare è l'essenza della mia Vita. Esprimo concetti mai finiti, che stra-bordano da una cornice che non esiste. Do vita a ciò che ho dentro, e mi fa stare male e bene allo stesso tempo. A volte, mi soffermo a guardare un oggetto realizzato da me, magari tempo fa, e scopro che mi parla, mi guarda, mi giudica, mi racconta verità. Lì, riconosco che ha una sua bellezza, forse artistica.

Energia da un oggetto. Fa pensare. Non solo a me. Ma anche a chi lo guarda.

giorgio.franco62@libero.it

CONTATTI

COMUNE DI ARAMENGO
Via Giuseppe Mazzini 11, 14020 Aramengo (AT)

I COMUNI DI PISTAAA