LA VIA DEL FOCACCIA GRAVEL
Chieri – Buttigliera d’Asti – Moriondo Torinese – Mombello di Torino – Arignano – Marentino – Montaldo Torinese – Andezeno

Foto: Andrea Bonventre

Foto: Andrea Bonventre

Foto: Andrea Bonventre

Foto: Andrea Bonventre

Foto: Andrea Bonventre

Foto: Andrea Bonventre
Un itinerario ad anello che celebra il territorio del Chierese, nato dall’entusiasmo del Focaccia Gravel, evento non competitivo che dal 2024 unisce ciclisti e amanti del gravel in un’esperienza autentica tra natura e tradizione. Il nome è un tributo alla focaccia dolce, simbolo gastronomico di Chieri. Il percorso si snoda attraverso un mosaico di paesaggi che raccontano l’anima di queste terre: dalle strade bianche che serpeggiano tra le colline coltivate, ai sentieri immersi nel bosco, passando per tranquille strade secondarie che collegano borghi ricchi di storia. Da Chieri si parte alla scoperta di Buttigliera d’Asti, Moriondo Torinese, Mombello di Torino, Arignano, Marentino, Montaldo Torinese e Andezeno, in un susseguirsi di panorami che alternano dolci pendii agricoli a scorci boschivi, campagne silenziose e antiche cascine. Un viaggio lento che invita a pedalare con lo sguardo rivolto al paesaggio, respirando i profumi della terra e riscoprendo il piacere di attraversare un territorio dove tradizione rurale e bellezza naturale si intrecciano armoniosamente.
L’itinerario ciclopedonale è denominato la via del Pianalto perché si sviluppa lungo l’altopiano di limo argilloso di circa 400 chilometri quadrati che collega le città di Chieri, Cambiano, Poirino, Pralormo, Santena fino a Montà d’Alba. Il Pianalto ha una conformazione geologica morenica che si è formata circa 10.000 anni fa nel punto d’incontro dei ghiacciai che scesero dalle Alpi depositando depositi morenici. Questo itinerario ad anello, lungo poco più di 105 chilometri, parte da Carmagnola ed è ideale per escursionisti e turisti amatoriali, si snoda su superfici composte da 60% di fondo sterrato e 40% asfaltato e, per la sua lunghezza, è anche molto indicato per ciclovaggiatori e bikepackers. Simbolo di Carmagnola è il suo Castello, oggi sede degli uffici del Comune. La cittadina ospita anche alcune tra le case signorili più antiche e meglio conservate della provincia di Torino. A tavola Carmagnola è famosa per i suoi peperoni, il porro dolce lungo e il coniglio grigio. Proseguendo verso Villastellone, è d’obbligo una deviazione per visitare la Riserva Naturale della Lanca di San Michele, un tratto abbandonato dal Po alcuni decenni fa. Oltre alla presenza di molti esemplari di flora e fauna, alcuni particolarmente rari, qui dimorano molti volatili come il tuffetto, l’anatra marzaiola, il germano reale, la folaga, la gallinella e il martin pescatore. A Villastellone, che viene solo sfiorata dall’itinerario, si possono ammirare il centro storico molto caratteristico; il Castello e il Museo di Cultura popolare e Contadina. Proseguendo verso Poirino, altra deviazione imperdibile è quella che porta al complesso abbaziale di Casanova. Prima di arrivare a Poirino si incontrano gli Stagni di Poirino-Favari, una vasta area naturale di 1845 ettari. Il luogo fa parte del sistema europeo di aree protette denominato Rete Natura 2000, soprattutto per la presenza di una delle ultime popolazioni di Pelobate fuscus insubricus, un piccolo anfibio a rischio di estinzione. L’itinerario prosegue in mezzo alla natura e arriva a Poirino. La cittadina presenta diversi luoghi di interesse storico da visitare. Qui bisogna assaggiare gli asparagi e la tinca gobba e dorata del Pianalto, ai quali è dedicata la Fiera omonima che si svolge ogni anno la seconda domenica di maggio. L’itinerario quindi tocca Isolabella, le cui testimonianze d’arte sono diverse. Tra queste spicca il Campanile, la cui costruzione si interruppe bruscamente per mancanza di mattoni lasciandolo così di forma tozza, poiché progettato con almeno un livello in più! La cittadina successiva è Villanova d’Asti, comune in cui sono da visitare il Santuario della Beata Vergine delle Grazie, sorto dove in epoca napoleonica si manifestò la Madre di Dio. Nel suo viale, l’ultima domenica di luglio, viene realizzata l’Infiorata: tappeti raffiguranti immagini religiose creati con petali di fiori. Il paese successivo è Dusino San Michele, costituito da due località distinte riunite in un unico comune nel 1928. Qui si trovano Il Castello di Dusino e quello di San Michele. Dusino San Michele ha inoltre due prodotti tipici riconosciuti De.Co. (denominazione comunale d’origine): lo zucchino, coltivato biologicamente, e il mais. Da Dusino si scende a Valfenera, il punto più basso dell’intero itinerario, tranquillo paesino circondato dal verde. Qui merita una sosta il Parco La Rocca, dove si possono incontrare cerbiatti, caprioli, cervi, pavoni e tartarughe. Si prosegue verso Cellarengo, sede dell’Associazione “My Wine”, che annovera membri da molte parti del mondo tra cui India, Singapore e Malesia, dedicata al recupero e valorizzazione di vigneti autoctoni. Proseguendo, a circa 3 km si tocca il punto più alto dell’itinerario, a quota 360 metri, e poi ci si dirige verso Pralormo. Lungo il percorso si costeggia il Lago della Spina, un bacino la cui diga, costruita nel 1830, è la più antica tra le “grandi dighe” italiane. A Pralormo le attrazioni non mancano. Ma soprattutto, merita una visita il Castello di Pralormo, un feudo di origine medievale risalente al XIII secolo con un immenso parco all’inglese. Qui, in aprile, si può ammirare la fioritura di oltre 75.000 tulipani e narcisi. L’evento è celebrato ogni anno con la mostra Messer Tulipano. Da Pralormo l’itinerario prosegue per ritornare, dopo poco più di una ventina di chilometri, al punto di partenza, Carmagnola.
Curiosità di Carmagnola
Ogni anno, tra l’ultima settimana di agosto e la prima di settembre, Carmagnola organizza la Fiera nazionale del peperone – Peperò. È una manifestazione eno-gastronomica dedicata al prodotto tipico del luogo. Ogni anno attira più di 250 000 visitatori. In occasione della 61ª sagra, il 5 settembre 2010, Carmagnola è entrata a far parte del Guinness dei Primati per la peperonata più grande del mondo: ben 1.190 chili!
Curiosità di Villastellone
Nel parco del Castello, nascosto da alberi secolari, sorge un fienile, originariamente costruito come deposito di munizioni del presidio nazista che aveva luogo proprio nel castello durante il secondo conflitto mondiale. Su questo fienile si sono sempre vociferate leggende popolari, infatti ancora oggi viene denominata “la casa delle masche”. Le masche sono una figura di rilievo nel folclore piemontese. Generalmente erano donne apparentemente normali, ma dotate di facoltà sovrannaturali tramandate di madre in figlia, o da nonna in nipote, o per lascito volontario a una donna giovane. I loro poteri comprendevano l’immortalità ma non l’eterna giovinezza o la salute, erano quindi vulnerabili e soggette alle malattie e all’invecchiamento, potevano trasformarsi in animali, vegetali, oggetti, erano in grado di compiere dei riti magici e spesso venivano identificate come esseri diabolici, ancelle del demonio, perciò perseguitate fino alla morte.
Curiosità di Poirino
Poirino è nota per l’allevamento, la selezione e il consumo della “Tinca gobba e dorata del Pianalto di Poirino”, allevata fin dal XIII secolo nelle “tampe”, stagni in argilla formatisi naturalmente in depressioni del terreno, ricreati artificialmente in cave ormai esaurite o derivanti dall’impiego di vasche scavate per l’abbeveraggio del bestiame. La Tinca gobba dorata è prodotto DOP (Denominazione di Origine Protetta).
Curiosità di Isolabella
Il 21 maggio 1614 Pompilio Benso viene investito come feudatario e il 20 giugno 1618 il feudo viene eretto in contado, per cui da questo momento in avanti i feudatari del paese potranno fregiarsi del titolo di Conte di Isolabella. I successori di Pompilio saranno (non tutti in linea diretta): Benso Bernardino, Giovanni Casimiro, Michele Antonio II, Giuseppe Filippo, Michele Giuseppe Francesco Antonio. Quest’ultimo ha due figli maschi: il primogenito, Gustavo, è Marchese di Cavour, Il secondogenito è Camillo Paolo Filippo Giulio (1810 – 1861). Il grande statista potette appellarsi Conte (e non cavaliere in quanto cadetto), perché in casa Cavour il secondogenito portava il titolo di Conte di Isolabella. Pertanto sarebbe corretto affermare che il suo nome completo era Camillo Benso Cavour Conte di Isolabella!
Curiosità di Villanova d’Asti
A Villanova sono ancora in attività due piccoli alberghi già presenti nel XIX secolo, il Muletto e il Cannon d’oro; quest’ultimo in particolare viene gestito dalla medesima famiglia fin da epoca napoleonica.
Curiosità di Dusino San Michele
Nel territorio di questa cittadina ci sono stati alcuni ritrovamenti paleontologici: quelli di un rinoceronte fossile conservato al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, e alcuni resti ossei di un esemplare non definito, palato di mastodonte con i molari anteriori, una tibia e una fibula custoditi al Museo Paleontologico di Asti.
Curiosità di Valfenera
Valfenera in passato era chiamata la “Cittadella delle sette torri”; questo nome le era stato dato per via delle sue fortificazioni che oggi però sono quasi tutte scomparse.
Curiosità di Cellarengo
Fino alla fine degli anni Novanta in paese ha operato il vivaio-laboratorio curato da Maria Luisa Sotti, grande esperta di erbe aromatiche che nel suo vivaio aveva più di 80 varietà di salvia. Anche grazie al suo esempio, in tutti i giardini di Cellarengo oggi sono coltivate erbe aromatiche. A questa donna speciale, cui è stata attribuita la cittadinanza onoraria, il Comune dedica nel mese di maggio la mostra mercato Cellarinia, un appuntamento imperdibile per gli appassionati del verde.
Curiosità di Pralormo
I Conti di Pralormo, proprietari del Castello, aprono le porte ai visitatori per mostrare l’intero feudo, dalle cantine alle ampie cucine, passando per i saloni aulici, lo studio del Ministro, il salotto della musica, fino a salire al terzo piano, dove è esposta una preziosa rarità: la collezione di treni in miniatura frutto della passione che il conte Edoardo Beraudo di Pralormo coltivò a partire dal 1896 e per tutta la vita.
Si ringrazia

INFORMAZIONI SUL PERCORSO
4:00 h
56,1 Km
14,0 Km/h
660 m
660 m
Pedonale
Ciclabile
Parzialmente adatto a persone con mobilità ridotta
Giro in MTB intermedio.
Buon allenamento richiesto.
Adatto a ogni livello.
Solo alcuni tratti sono adatti con mobilità ridotta
Segnaletica di Pistaaa: La Blue Way Piemontese in fase di realizzazione.
L’associazione CioCheVale non assume alcuna responsabilità in ordine a danni a persone o cose
derivanti dall’utilizzo di questi itinerari, destinati ad un uso ciclopedonale escursionistico.
MAPPE

INFO UTILI

COMUNI
BALDISSERO TORINESE

DOVE MANGIARE
UNA GEMMA
ALLA ROSA ROSA

DOVE DORMIRE
B&B DEL FREISA
LA CASETTA

CIBO A KM 0

PRODOTTI TIPICI

CASCINE VENDITA DIRETTA

PUNTI ACQUA SMAT

MUSEI
PLANETARIO INFINI.TO
MUSEO DELLE CONTADINERIE
MUSEO BALBIANO
IMBIANCHERIA DEL VAJRO
M.A.C.
MUSEO DEL TESSILE

CASTELLI
CASTELLO DI PAVAROLO
CASTELLO DI MONTALDO

PIANTE MONUMENTALI

AREE NATURALI
LAGO DI ARIGNANO

GUIDE TURISTICHE

NOLEGGIO BICI

RIPARAZIONE BICI
CICLOFFICINA CHIERI

RICARICHE PER BICI ELETTRICHE

AREE CAMPER

SERVIZI IGIENICI

STAZIONI
CHIERI
ORARI LIVE
I punti di interesse e altri servizi sono disponibili sulla mappa.
