PAVAROLO

(foto @ Comune di Pavarolo)

CENNI STORICI

Si trova sul versante sud delle colline del Po, sopra di un complesso di rocce sedimentarie risalenti al periodo terziario, tra 55 e 5 milioni di anni fa. Viene nominato per la prima volta nei documenti storici nel 1047, in un diploma imperiale del 1047 di Enrico III. Assegnata nel 1164 da Federico Barbarossa ai Marchesi del Monferrato, anche Pavarolo seguì sempre le vicende del comune di Chieri che si sottomise ai Savoia nel 1347 e durante il conflitto fra i Savoia e i Monferrato, fu anch’essa assediata e conquistata dalle milizie di Facino Cane al servizio dei Marchesi del Monferrato e solo nel maggio del 1400 fu liberata dai chieresi.

Dalla collina su cui sorge il centro storico domina il Castello, una costruzione imponente del XIV secolo successivamente rimaneggiata, così da aver perso le merlature ed altri elementi medievali.

Ai piedi del castello troviamo la torre, che presenta alla base un’apertura dalla quale svetta una scalinata: poteva essere in origine una torre di difesa, o una porta d’accesso al recinto che circondava il borgo. Nel XVIII secolo, fu trasformato in campanile e dotato di un orologio.

A poca distanza dalla torre si trova la parrocchiale di Santa Maria dell’Olmo, costruzione barocca a tre navate probabilmente preceduta dalla primitiva parrocchiale di San Secondo, raffigurato in un affresco dipinto sulla volta della navata centrale, con sullo sfondo lo stesso comune, riconoscibile dal castello, la chiesa e la torre. La Vergine dell’Olmo invece è raffigurata in un quadro posto dietro l’altare maggiore.

Nel territorio sono anche presenti diversi piloni votivi, la cappella di San Defendente, che risale circa alla metà del Seicento, con il campanile e la cappella interna alla chiesa contenente vari quadri votivi storici, la cappella di San Grato, meta un tempo di grande devozione, ed infine la cappella di San Sebastiano che conserva all’interno un Cristo crocefisso in ferro, opera dello scultore Romano Campagnoli.

Verso la fine della seconda guerra mondiale, il castello di Pavarolo tornò ad avere, per qualche tempo, una funzione militare: la ghiacciaia fu trasformata in un deposito d’armi e sulla torre furono poste delle sentinelle tedesche, incaricate di sorvegliare i movimenti nelle campagne circostanti. È singolare, la convivenza tra i tedeschi ed i partigiani, che a loro volta avevano scelto il castello come loro base.  Secondo gli attuali proprietari, è probabile che i soldati fingessero di non sapere nulla della coabitazione con i loro avversari delle forze di liberazione. Questi, da parte loro, facevano poco per nascondere la loro presenza, giungendo persino a sedersi a cavalcioni sul davanzale delle finestre, indossando la loro sgargiante uniforme rossa. Felice Casorati.

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