Madonna della Neve, Castell’Alfero

(foto di InCollina)

La chiesa sorge isolata, attorniata da alberi, a circa 2 km dal centro abitato, in corrispondenza di un passo sul crinale delle colline che costeggiano la destra del torrente Versa; è posta al limite settentrionale del territorio, quasi al confine con il comune di Frinco.

Chiese romaniche

Percorso Pistaaa

La prima testimonianza dell’esistenza della chiesa risale a un documento emesso da papa Adriano IV nel 1156, che attestava l’esistenza di tre feudi, ognuno di pertinenza di una chiesa, tra le quali figurava quella di Santa Maria.
Un tempo il territorio era popolato dagli abitanti di Viallo e Guadarabbio, ma nel 1494 nella chiesa abitava solo un eremita, in quanto i due insediamenti erano scomparsi per il trasferimento dei terrazzani a Castell’Alfero.

Per il delicato gusto cromatico della muratura, per le pregevoli sculture che adornano le monofore e i capitelli e per l’unicità del campanile, la chiesa può essere annoverata tra le più significative costruzioni romaniche rurali della zona di Asti. L’edificio, a pianta rettangolare, misura 5,50 x 9,80 m, ha pareti laterali e abside in blocchi di arenaria alternati a file di mattoni; la facciata, a capanna, più volte rimaneggiata, è ora parzialmente intonacata.

Il toponimo di Castell’Alfero ricorda la presenza di una costruzione fortificata già prima del XII secolo legata ad un nome personale Alferio. Il paese rappresenta uno degli esempi più significativi, nel Monferrato Astigiano, di borgo castellano poiché conserva il ricetto e il Castello. L’impianto medioevale dell’insediamento è ancora ben leggibile nel nucleo originario del paese.

Località Rebrondata, Castell’Alfero (AT)

InCollina APS sui social